Francesco Boz | 23 gennaio 2015 | Psiché
L’anticipazione di un evento non sempre è frutto di un’analisi obiettiva della realtà. A volte non possediamo tutte le informazioni per prevedere quale sarà l’esito di un comportamento. Altre volte, le emozioni giocano un ruolo fondamentale nel giudizi che diamo alle nostre possibilità di riuscita.
Il buonumore ci porta a sovrastimare le nostre chance, mentre nei periodi negativi della vita ci aspettiamo che tutto vada male.
Per alcuni di noi la paura di fallire è solo una sensazione, vuota sul piano cognitivo. Un presagio di inadeguatezza supportato da qualche generalizzata emozione negativa.
Come diceva Wittgenstein, “su ciò di cui non si può parlare si deve tacere”.L’utopia del ragionamento efficace consiste nell’applicare questo principio al pensiero. I pensieri che non siamo capaci di organizzare in una struttura, non dovrebbero essere pensati. Purtroppo l’uomo, sotto questo aspetto, è ancora lontano dalla perfezione; capita che la mente vaghi incontrollata verso speculazioni senza via d’uscita e causi malessere.
La volontà di controllare i pensieri spontanei è anch’essa causa di disagio psicologico. Semplicemente perché questo tipo di controllo non è possibile.
Ciò che possiamo fare è potenziare le nostre difese, acquisire conoscenza per catturare i pensieri, organizzarli e utilizzarli a nostro vantaggio. Dobbiamo cercare di conoscere ciò che è oggetto del nostro pensiero.
Di seguito sono elencate 10 caratteristiche del fallimento, per poterlo affrontare:
#1 IL FALLIMENTO FA SEMBRARE LO STESSO OBIETTIVO PIÙ DIFFICILE DA RAGGIUNGERE.
Ma non è così! Skinner diceva:
„Un fallimento non è sempre uno sbaglio; potrebbe semplicemente essere il meglio che uno possa fare in certe circostanze. Il vero sbaglio è smettere di provare.“
#2 IL FALLIMENTO DISTORCE LA PERCEZIONE DELLE NOSTRE ABILITÀ.
Il peggior momento per mettere in discussione le proprie capacità è sicuramente dopo un fallimento. Quando l’emotività è alta, l’autoanalisi è sempre scadente. Aspettare di metabolizzare l’evento.
#3 IL FALLIMENTO TI CONVINCE DI ESSERE INUTILE.
La tua mente vuole proteggerti dal fallimento convincendoti a non tentare più. Per farlo ti sussurra che non vali nulla. Puoi crederci e arrenderti, oppure accettare il fatto che pensi certe cose solo perché ci sei rimasto male.
#4 BASTA UN SINGOLO FALLIMENTO PER CREARE LA PAURA INCONSCIA DI FALLIRE.
Non esiste la paura di avere successo. Esiste la paura inconsapevole di fallire. Basta aver fallito una volta per provare questa paura.
#5 LA PAURA DI FALLIRE SPESSO PORTA ALL’AUTO SABOTAGGIO.
Facciamo un esempio. Sono stato bocciato a un esame per il quale mi ero preparato, quindi la colpa è mia. La prossima volta aspetterò l’ultimo momento per studiare e se fallisco potrò dire che ce l’avrei fatta se avessi avuto qualche giorno in più. L’auto sabotaggio è l’inserimento arbitrario di ostacoli tra te è il risultato, a cui poter dare la colpa in caso di fallimento.
#6 LA PAURA DI FALLIRE SI PUÒ TRASMETTERE DAI GENITORI AI FIGLI. I figli guardano i genitori e imitano. Ma i figli sono così potenti che imparano a imitare anche le insicurezze.
#7 LA PAURA DI FALLIRE AUMENTA L’ANSIA E PROVOCA LA FASTIDIOSA SENSAZIONE DI NON AVERE ARIA. Quando non puoi fallire la paura aumenta. Chi è a un passo dal successo non può fallire, si coprirebbe di ridicolo. In questi casi l’ansia cresce e in alcune persone si manifesta con la mancanza di respiro.
#8 IL MIGLIOR MODO PER RIPRENDERE FIATO QUANDO TI MANCA L’ARIA E FISCHIETTARE O MORMORARE. Si tratta semplicemente di distrarsi. Mettere in atto un comportamento che rubi sufficiente attenzione alla paura di fallire.
#9 LA FORZA DI VOLONTÀ È COME UN MUSCOLO, RICHIEDE RIPOSO E ZUCCHERO PER FUNZIONARE. La forza di volontà non basta. Quando siamo stanchi, non abbiamo energia, l’attenzione, la concentrazione, la pianificazione e il “problem solving” non funzionano come dovrebbero.
#10 IL MODO PIÙ SANO PER RELAZIONARSI CON IL FALLIMENTO È AGIRE SULLE VARIABILI CHE PUOI CONTROLLARE. Perché hai fallito? I motivi saranno molti, alcuni dipendono da te mentre su altri non puoi farci nulla. Concentrati su ciò che puoi cambiare.
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