Come fronteggiare la crisi durante gli attacchi di panico:
La prima cosa da fare in caso di crisi da attacchi di panico, è di cercare una posizione comoda: se ti senti costretto, liberati della cintura o allenta un bottone della camicia. Concentra poi la tua attenzione sul respiro e cerca di fare respiri corti, superficiali e regolari.
Cerca di fare attenzione ai sintomi che accompagnano la crisi da attacchi di panico: senso di oppressione al petto, formicolio agli arti, capogiri o sudorazione fredda…
Intervieni su di essi, massaggiando lentamente ma anche con vigore la parte in cui si condensa il malessere. Per esempio, se avverti l’oppressione al petto, massaggia il torace; se invece avverti un formicolio alle braccia o alle gambe, massaggia gli arti; se ti senti il viso sudato o infiammato dal calore, massaggialo con entrambe le mani, come se dovessi liberarti, attraverso il massaggio, della tensione che percepisci, facendola fuoriuscire verso l’esterno. Il movimento deve essere deciso, come se stessi spingendo fuori da te la forza che smania di emergere e che ha causato la stessa crisi da attacchi di panico.
Ricordati che gli attacchi di panico passano sempre!!
A questo punto ti accorgerai che l’attacco, arrivato all’acme, comincia a diminuire. L’intensità che caratterizza la crisi da attacchi di panico andrà via via scemando, mentre tu avvertirai una sensazione di svuotamento, di grande stanchezza mista a sollievo. Proprio come accade dopo aver partorito.
Rimettiti nella tua postura abituale e lascia fluire liberamente sensazioni e parole, impegnandoti a non censurare azioni e reazioni spontanee. Per esempio: ti senti di dire parole che ti sembravano inopportune? È il momento di pronunciarle e di liberarsi da un eccesso di autocontrollo. Scalci o tiri un pugno? Gli attacchi di panico segnalano che hai in te delle istanze aggressive da esprimere. Sorridi o ti commuovi? Forse è giunto il momento di arrendersi alle emozioni, che emergono prepotentemente proprio grazie alla crisi da attacchi di panico.
Attraverso il panico, tutta l’energia vitale precedentemente compressa dentro uno stile di vita inadeguato viene scaricata di colpo, creando un sovraccarico che ci fa sentire completamente travolti. Se però seguiamo questi semplici consigli, sarà più semplice cogliere il messaggio “vitale” che l’attacco porta con sé e imparare, un po’ alla volta, a modificare il nostro atteggiamento mentale nei confronti delle sfide della vita.
Quando il panico arriva a scoppio ritardato:
Può accadere che, anche a distanza di mesi da un evento traumatico, il nostro equilibrio vada in crisi aprendo le porte ad un attacco di panico; come rispondere:
Il disturbo da attacchi di panico (DAP) esprime un’energia vitale repressa, un erotismo e una passione non vissuti, il bisogno di scardinare uno stile di vita troppo stretto o non autentico. Esistono però delle eccezioni: a volte il panico fa seguito, a distanza di alcuni mesi, a eventi traumatici, a situazioni coinvolgenti di grande intensità o di grande cambiamento, per lo più negative, ma talora anche positive. Eventi che mutano in maniera significativa l’equilibrio interno della persona e che richiedono tempo, energia, attenzione e un ambiente sereno per essere metabolizzate e superate. Se ciò non avviene, l’energia vitale non trova un nuovo equilibrio e, non potendosi esprimere in modo spontaneo, si scarica nel panico.
Le situazioni che lo possono scatenare più facilmente:
Lutti
Il dolore per la morte di una persona cara deve essere vissuto, ma anche espresso. O il panico si incaricherà di farlo.
Spaventi
Possono riattivare la paura o il panico provati in passate situazioni traumatiche non ancora superate. La storia personale è sempre importante.
Separazioni
Ricominciare troppo presto una nuova vita fingendo che niente sia accaduto, è il terreno migliore per panico e depressione.
Nascita di un figlio
Vale soprattutto per un padre. Pur desiderata, può far sentire ingabbiati in responsabilità, impegni e orari molto diversi da prima.
Matrimonio/Convivenza
Il riassetto emotivo alla nuova vita può richiedere tempo. Se non ce lo si dà, il panico se lo prenderà con violenza. Serve elasticità.
Cambiamenti Come nel caso di un nuovo lavoro, traslochi, trasferimenti, cambiamenti di habitat culturali…
Cosa puoi fare subito:
Prenditi il tempo che ti occorre
La psiche elabora spontaneamente la maggior parte degli eventi. Ma per farlo ha bisogno di tempo, di gradualità e di amore.
Riconosci l’importanza del sintomo
Se c’è il panico, c’è qualcosa di vitale che a cui va dato ascolto spazio e ascolto. Niente è più importante per la tua vita.
Fai un consulto psicoterapeutico
Non aspettare. È utile per capire se serve una psicoterapia (anche breve), degli psicofarmaci o altre forme di trattamento.
Fai attività fisica
Usare i muscoli, anche in un’attività lieve, sottrae un po’ di energia alla crisi di panico, rendendola meno intensa.
da: RIZA.it