Liberamente tratto da: RIZA.it
L’autostima è percepire cosa c’è adesso dentro di noi, non è dirsi cosa ci dovrebbe essere: questo è un errore che ha l’effetto di renderci ancora più fragili e insicuri.
Avere una buona autostima vuol dire essere più equilibrati?
L’idea di equilibrio è pericolosa, spinge a diventare finti, a stabilire che dentro sé stessi ci sono emozioni buone, quelle misurate e gradevoli, o magari utili ai propri piani, ed emozioni cattive, quelle selvagge e incontrollabili. Un equilibrio fondato sul tentativo di spegnere le emozioni, però, è un equilibrio costruito su fondamenta fragili. Non nasce da una raggiunta serenità, ma dalla paura, dal bisogno di controllo. Questa idea tarpa le ali, restringe il campo d’azione molto più dell’incostanza!
L’idea che si debba agire sull’interno per domarlo, e solo così si raggiungeranno gli obiettivi, è deleteria. Il grande saggio taoista cinese Lao Tze diceva al contrario: “Il saggio non fa nulla e cambia il mondo“. In primo luogo significa percepire e guardare le cose come sono, senza volerle cambiare. Non ci può essere autostima se si pensa di dover cambiare vita e migliorare. Più si interviene su sé stessi, più si rovina il processo e si complicano le cose. È proprio il contrario di quanto si fa di solito: si continua a dirigersi, a intervenire sul mondo interno pensando di saperne più di lui.
Solo la consapevolezza di essere qui, ora, è la più grande terapia.
Non far nulla significa poi non fare paragoni. “Ho 25 anni è non mi sono ancora laureata”. “Ho 40 anni e non ho ancora avuto un figlio”. “Rispetto a lei non ho ancora un impiego di prestigio”. Se si passa il tempo a paragonarsi agli altri ci si dimentica chi si è. Autostima è percepire cosa c’è, non cosa ci dovrebbe essere. Si può Imparare a festeggiare gli stati d’animo, come ospiti che vengono a trovarci. “Sono qui con te per prendermi ciò che tu dal profondo mi porti”. Autostima è accorgersi che la propria pianta sta mettendo fiori, proprio adesso. Quando ci si lamenta di quello che si è, o di quello che non si ha, o si è pieni di rancori per il passato, non ci si accorge che si sta fiorendo!
Autostima è percepire il mondo interno e l’esterno non con l’occhio di chi si aspetta qualcosa, ma con l’occhio di chi guarda quale pianta sta fiorendo, quale stagione sta arrivando.
Il precetto di Lao Tze, “non far nulla” non significa immobilità. Al contrario allude al fatto che ognuno di noi vive in un tempo diverso rispetto a quello dell’orologio. È un tempo che conosciamo di notte, nei sogni, in cui un attimo vale un’eternità. O quando ci incantiamo a occhi aperti e la mente vaga: allora entriamo in un tempo ciclico, il tempo delle stagioni, il tempo delle fioriture e degli inverni. In quel tempo niente è statico e immobile, tutto muta e si trasforma spontaneamente. Ogni primavera è nuova, ogni autunno è il primo mai arrivato, non è lo stesso autunno dell’anno scorso, è nuovo! Se viviamo in questo tempo non ha senso lamentarci per la nostra scarsa costanza: essere costanti è come essere equilibrati: una finzione.